Senigallia (AN) - Arrestato imprenditore cinese per evasione fiscale: sequestrati beni per 2 milioni (02.03.22)

  • 2 anni fa
https://www.pupia.tv - Nelle scorse settimane i finanzieri della Tenenza di Senigallia (Ancona) hanno proceduto all’arresto di un imprenditore di origine cinese per plurimi reati di natura fiscale, oltre che all’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo (nella forma “per equivalente”) di oltre 1 milione e 700mila euro.

Le attività costituiscono l’ultima tranche dell’operazione “Domino”, che ha già permesso ai finanzieri senigalliesi di individuare, negli scorsi mesi, una vasta e complessa frode ai danni dell’Erario e degli Enti previdenziali, nel settore del confezionamento di prodotti tessili all’interno del distretto di Senigallia-Ostra-Mondolfo, con la denuncia di 68 soggetti per reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio.

L’attività fraudolenta era stata posta in essere mediante la costituzione di 57 diverse imprese gestite secondo il sistema “apri e chiudi”, create appositamente per omettere sistematicamente il pagamento delle imposte, con una evasione accertata pari a 23 milioni di euro.

Grazie alle minuziose indagini svolte con il coordinamento della Procura di Ancona, è stato possibile individuare l’imprenditore arrestato, operante nel settore del confezionamento di abbigliamento, che è risultato aver gestito cinque diverse ditte in cinque anni, formalmente intestate ad altrettanti prestanome, procedendo alla loro sistematica chiusura quale stratagemma per evitare di essere perseguito dall’Erario per gli omessi versamenti dei debiti fiscali, accumulando una somma complessiva dovuta pari a oltre 1,7 milioni.

L’imprenditore, con cadenza annuale, cessava ciclicamente l’attività dell’impresa gestita, sostituendola con una nuova ditta appositamente costituita esercente la medesima attività, operante nello stesso capannone, con gli stessi macchinari e i medesimi clienti e fornitori, ma formalmente intestata a un prestanome, solitamente scelto fra le stesse maestranze della ditta cessata.

Dopo aver ricostruito grazie agli accertamenti bancari dei flussi finanziari per oltre 5,2 milioni di euro, che provenivano da società italiane che commissionavano le lavorazioni, i finanzieri hanno eseguito numerose perquisizioni durante gli orari notturni, proprio mentre venivano confezionati i capi di abbigliamento, sequestrando autovetture, furgoni, copiosa documentazione extra-contabile e macchinari da cucire lasciati in giudiziale custodia presso l’opificio. Veniva così constatata la presenza negli stabilimenti di sette lavoratori in nero, che ha determinato, a carico del predetto imprenditore cinese, anche l’applicazione della prevista maxi sanzione per un importo massimo di 75.600 euro

Sequestrati disponibilità finanziarie sui conti correnti riconducibili all’indagato, crediti presso terzi per 485.000 euro, un appartamento ubicato nel centro di Bologna, 2 autovetture, 2 furgoni e 133 macchinari per cucire. Sequestri anche nei confronti di prestanome. (02.03.22)

Consigliato