Pesaro - Evasione fiscale e riciclaggio: sequestrati beni a imprenditore (10.06.21)
  • 3 anni fa
https://www.pupia.tv - I finanzieri del comando provinciale di Pesaro hanno eseguito una misura cautelare in carcere, numerosi provvedimenti di perquisizione e il sequestro di immobili per un valore di oltre 700mila euro, emessi nell’ambito dell’indagine denominata “Cassaforte di Famiglia” coordinata dalla Procura della Repubblica di Pesaro. Effettuate una ventina di perquisizioni (domiciliari e locali) nei comuni di Vallefoglia e Cantiano, in provincia di Pesaro-Urbino, Ancona, Numana (Ancona), Bologna, Roma e nella provincia di Frosinone nei confronti di 16 indagati, 3 studi professionali e 3 sedi societarie, ed eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni immobili, per un valore di oltre 700 mila euro – tra cui una villa di lusso – nei comuni di Vallefoglia e Pesaro.

L’operazione scaturisce da una complessa attività di indagine, denominata “Cassaforte di Famiglia”, intrapresa nei confronti di un sessantenne ben conosciuto nel tessuto imprenditoriale pesarese e non solo – destinatario della misura cautelare personale – titolare di fatto, unitamente alla consorte, di ben sei società, operanti nel settore della grande distribuzione e nel settore edile, per le quali erano intervenute le procedure fallimentari. I coniugi hanno una lunga storia legata ad aziende sparse in giro per l’Italia e già gravati, nel tempo, da provvedimenti cautelari personali per reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale. Le attività di indagine intraprese dalle Fiamme gialle hanno avuto come punto di partenza numerose e consistenti movimentazioni finanziarie operate, tra il 2011 e il 2014, dai coniugi in favore di una società pesarese. Tali movimentazioni sono risultate essere parte delle distrazioni patrimoniali perpetrate a danno delle 6 società oramai fallite, che sono state spogliate di averi (beni, merci, disponibilità liquide) per un importo di circa 4 milioni di euro.

La società in questione, il cui patrimonio sociale è detenuto in gran percentuale da una società fiduciaria – definita dall’indagato principale come “la cassaforte di famiglia” – è stata proprietaria di diversi immobili tutti nella disponibilità del nucleo familiare nonché protagonista, negli anni, di importanti operazioni economiche e finanziarie. Dopo aver accumulato debiti tributari, dagli anni 2010 al 2014, per circa 2,8 milioni di euro la stessa – attraverso la cessione del ramo d’azienda – ha trasferito il patrimonio immobiliare a un’altra società “schermo”, partecipata da professionisti compiacenti. (10.06.21)
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