Blue economy: il futuro del Mediterraneo si gioca su questo campo

  • 2 anni fa
Roma, 19 ott. (askanews) - Le principali sfide, quelle al cambiamento climatico e all'uso efficiente delle risorse, trovano nel Mediterraneo un banco di prova privilegiato. Il Mare Nostrum è uno degli hotspot globali degli effetti del cambiamento climatico, è il bacino che si sta scaldando più in fretta. Qui il livello del mare subirà i maggiori innalzamenti e i fenomeni atmosferici estremi saranno più frequenti, con conseguenze che si preannunciano irreversibili e catastrofiche.È questo il focus geo-economico di "Blue planet economy Expoforum 2022", la manifestazione fieristica organizzata da Fiera Roma fino al 21 ottobre. Il forum affronta i trend-topic più attuali della Blue Economy nell'unica declinazione possibile, quella dell'innovazione verso la piena sostenibilità."Esistono prospettive sia di mitigazione che di adattamento: due sono le soluzioni - ha evidenziato Roberto Danovaro, Professore Ordinario Università Politecnica delle Marche - che io vedo più facilmente e rapidamente realizzabili. Da un lato le energie rinnovabili offshore, ad esempio l'eolico in mare, un territorio molto vasto che può produrre tanta più energia che a terra e in modo più sostenibile ed eco-compatibile. Dall'altro lato c'è la desalinizzazione del mare, la fonte di acqua del pianeta, come risposta alla crisi idrica: può contribuire sostanzialmente a un'agricoltura sostenibile e a ridurre gli impatti del problema".L'ambizione di questo appuntamento annuale è diventare un momento di incontro e riflessione che coinvolga imprese, comunità scientifica, istituzioni di tutti i Paesi Mediterranei, innescando una grande riflessione su come affrontare la transizione ecologica e creando un'occasione per rafforzare il dialogo tra le sponde del Mediterraneo e offrire proposte e soluzioni."L'economia del mare rappresenta un'opportunità preziosa per la nostra regione. Nel Lazio contiamo nel settore circa 135mila imprese attive, 150mila dipendenti, una realtà con grandi prospettive di sviluppo: ci sono le condizioni sia dal punto di vista della cornice normativa che degli investimenti infrastrutturali e delle risorse finanziarie che avremo a disposizione per fare veramente un passo in avanti", ha sottolineato Angelo Camilli Presidente Unindustria.

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