Bari - Bancarotta società di slot machine: 2 arresti. "Distratti" beni per 9 milioni (21.01.22)

  • 2 anni fa
https://www.pupia.tv - I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bari, questa mattina, hanno dato esecuzione a un'ordinanza applicativa di misure cautelari, 2 arresti domiciliari e una misura interdittiva, emessa dal gip del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nella quale sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico di tre amministratori pro tempore di 2 società operanti nel settore dei giochi e delle scommesse, con sedi a Bari e ad Acquaviva delle Fonti, indagati - in concorso tra loro - per le ipotesi di reato di false comunicazioni sociali, indebita restituzione dei conferimenti, nonché bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale, nonché impropria per operazioni dolose in relazione al mancato pagamento delle imposte e da falso societario.

L'esecuzione del provvedimento cautelare, spiega una nota della Procura, "costituisce l'epilogo di un'articolata attività di indagine svolta dal Gruppo tutela mercato capitali del Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Bari attraverso l'incrocio dei dati risultanti dalle intercettazioni telefoniche e telematiche, dai tabulati telefonici, dalle escussioni di persone informate sui fatti, dalla documentazione sottoposta a sequestro a seguito delle perquisizioni locali eseguite, nonché dall'attività dinamica di osservazione, controllo e pedinamento".

Secondo l'impostazione accusatoria accolta dal gip del Tribunale di Bari le attività contestate riguardano presunte condotte depauperative poste in essere dagli amministratori. Dalle indagini è emerso, in particolare, che una delle società, in un periodo di conclamato dissesto finanziario, avrebbe ceduto un ramo d'azienda - composto da 4 sale bingo e 2 sale video lottery, ubicate a Bari, Martina Franca (Taranto), Taranto, Corropoli (Teramo), Casamassima (Bari) e San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) - del valore effettivo di oltre 9 milioni di euro ad un’altra società intestata alla madre dei rappresentanti legali della cedente, al prezzo sottostimato di 120mila euro. (21.01.22)

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