Senigallia (AN) - Dipendente Asl timbrava cartellino e poi lavorava in nero come giardiniere (30.09.21)
  • 3 anni fa
https://www.pupia.tv - Le Fiamme Gialle della Tenenza di Senigallia (Ancona) hanno portato a compimento, sotto il coordinamento della Procura di Ancona, un’indagine sul conto di un dipendente pubblico di 65 anni, in servizio con mansioni esecutive presso una struttura della Azienda sanitaria unica regionale - Asur - di Senigallia. E’ stato denunciato per truffa ai danni dello Stato.

Le indagini traggono origine da una segnalazione al 117 con la quale si indicavano i lavori in nero svolti da un uomo come giardiniere. I primi accertamenti avevano evidenziato come la persona in esame fosse un pubblico dipendente e, per quanto appreso informativamente, sarebbe stato anche solito vantarsi con alcuni colleghi di essere un “furbetto del cartellino”, ossia di essere uno di quei pochi dipendenti pubblici che intraprendono regolarmente il loro turno di lavoro per poi, invece, dedicarsi a interessi privati.

Avviate ad inizio 2020, subendo un’interruzione per l’emergenza sanitaria Covid-19, tenuto conto che il lockdown aveva, di fatto, condizionato anche la “libertà di movimento” del dipendente infedele, durante l’orario di lavoro, le indagini sono riprese con numerose attività di pedinamento dell’indagato sin dal momento dell’uscita dalla propria abitazione a Senigallia, al mattino utilizzando la propria bicicletta, fino al termine del turno di servizio presso la struttura pubblica. L’accurata osservazione ha permesso di svelare che il pubblico dipendente in molte occasioni, dopo aver timbrato il cartellino all’interno della struttura sanitaria, usciva subito dopo per recarsi in luoghi che non avevano nulla a che fare con le proprie mansioni.

Durante i mesi d’investigazione è stato rilevato che il pubblico dipendente, quando doveva effettuare lavori di giardinaggio, utilizzava dopo essere giunto in bici sul luogo di lavoro l’automezzo dell’Asur per ritornare presso la propria residenza, su cui caricava gli strumenti indispensabili per la “seconda attività” – quali, ad esempio, tagliaerba, rastrelli, vanghe, cesoie, sacchi di concime – e, successivamente, raggiungeva o dei terreni di sua proprietà o dei giardini di privati dove, oltre alla semina di piantine, effettuava la potatura di alberi e la cura di spazi verdi a lui affidati. In altre occasioni adoperava lo stesso veicolo di servizio per effettuare operazioni di carico e scarico di piante e sementi caricate in alcuni vivai o presso rivenditori. In diverse giornate, invece, l’indagato, sempre in orario di servizio, utilizzando la propria la bicicletta: effettuava visite di cortesia a propri conoscenti nel centro storico di Senigallia; andava a fare la spesa nei negozi di alimentari, abbigliamento, transitava per il mercato settimanale ovvero ritornava nella propria casa, per poi uscirne, verso il termine dell’orario di servizio per rientrare in ufficio. (30.09.21)
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