Loreto (AN) - Truffa da 10 milioni su commercio diamanti (03.07.20)
  • 4 anni fa
https://www.pupia.tv - Notificato un avviso di conclusione indagini per il reato di riciclaggio di dieci milioni e mezzo di euro a una 70enne di Loreto (Ancona), denunciata dai finanzieri della Tenenza della Guardia di Finanza di Osimo. Gli investigatori ritengono che il denaro riciclato dalla donna sia il provento dell’attività illecita posta in essere dal compagno, un loretano di 65 anni. Quest’ultimo è un imprenditore operante nel settore del commercio internazionale di diamanti attraverso numerose società; è noto alle cronache poiché al centro di inchieste giudiziarie della Procura di Milano – riportate anche da trasmissioni giornalistico/televisive nazionali – quale presunto responsabile di truffe, per milioni di euro, perpetrate a danno di numerosi risparmiatori (tra cui alcuni personaggi famosi) ai quali sono stati “venduti”, attraverso canali bancari, diamanti descritti quali “beni rifugio”, che sarebbero stati sopravvalutati rispetto al loro reale valore.

Già lo scorso anno l’autorità giudiziaria di Milano, titolare delle indagini per le truffe, aveva disposto provvedimenti di sequestro patrimoniali finalizzati alla confisca dei beni nei confronti di numerose società e persone fisiche, tra cui i due soggetti marchigiani. I finanzieri hanno individuato consistenti disponibilità finanziarie reputate di provenienza illecita, ammontanti a circa 10,5 milioni di euro, somma che per la gran parte la donna ha fatto rientrare in Italia, mediante sofisticate modalità finanziarie. Infatti, per mascherare l’origine illecita del denaro: è stato costituto, in Nuova Zelanda, un trust, mediante apertura di conto corrente presso una filiale sita a Londra di una banca britannica, sul quale sono state depositate somme per 10,5 milioni di euro; dal conto londinese i capitali sono stati, successivamente, trasferiti su un conto corrente intestato al predetto trust, aperto questa volta negli Stati Uniti; da qui sono stati eseguiti altri trasferimenti verso diversi rapporti aperti in banche lussemburghesi intestati alla 70enne, che nel frattempo aveva dato mandato ad una società fiduciaria di aprire nuove posizioni finanziarie sempre in Lussemburgo; attraverso lo schermo della posizione fiduciaria, utilizzato per rendere ancor più difficoltoso il tracciamento della provenienza della provvista, sono stati aperti ulteriori conti sui quali, poi, sono state accreditate le somme provenienti dai rapporti lussemburghesi. Emesso dal tribunale un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di 2,5 milioni di euro. (03.07.20)
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