Siria: ad Astana colloqui indiretti regime-opposizione
- 7 anni fa
Ad Astana, in Kazakhstan, per la prima volta dall’inizio del conflitto in Siria, regime e ribelli siedono, insieme, al tavolo dei negoziati.
Nessun colloquio diretto nella conferenza organizzata da Russia, Iran e Turchia con quest’ultima che avverte: non si aspetti una soluzione immediata dopo quasi sei anni di conflitto.
Gli ostacoli restano insormontabili: i ribelli chiedono le dimissioni di Bashar al Assad e Damasco definisce “illegittima” la delegazione dell’opposizione.
Una proposta controfirmata dalla Russia prevede la creazione di una commissione trilaterale per il monitoraggio del cessate il fuoco formata da Russia, Turchia e Iran.
“Il tono provocatorio e irriverente della dichiarazione del capo delegazione dei terroristi è un insulto all’attività diplomatica dei partecipanti”, ha detto Bashar Jaafari, l’ambasciatore siriano all’Onu.
Jaafari accusa anche la Turchia di aver sostenuto i “terroristi”.
Il portavoce dei ribelli, Osama Abu Zeid, sostiene, dal canto suo, che gli insorti continueranno a combattere se i negoziati dovessero fallire: “Il successo della Russia nel suo ruolo di garante si misurerà nella capacità di far rispettare il cessate il fuoco ai suoi alleati, il regime e l’Iran”.
Obiettivo dei colloqui di Astana è consolidare il cessate il fuoco ad eccezione delle aree ocupate dall’Isil.
Sei bombardieri Tupolev, decollati dalla Federazione Russa, hanno effettuato un attacco aereo su Deir el-Zor, in mano ai combattenti jihadisti.
Nella città risiedono 93.000 civili, compresi oltre 40.000 bambini che non ricevono regolare assistenza umanitaria da oltre due anni.
Nessun colloquio diretto nella conferenza organizzata da Russia, Iran e Turchia con quest’ultima che avverte: non si aspetti una soluzione immediata dopo quasi sei anni di conflitto.
Gli ostacoli restano insormontabili: i ribelli chiedono le dimissioni di Bashar al Assad e Damasco definisce “illegittima” la delegazione dell’opposizione.
Una proposta controfirmata dalla Russia prevede la creazione di una commissione trilaterale per il monitoraggio del cessate il fuoco formata da Russia, Turchia e Iran.
“Il tono provocatorio e irriverente della dichiarazione del capo delegazione dei terroristi è un insulto all’attività diplomatica dei partecipanti”, ha detto Bashar Jaafari, l’ambasciatore siriano all’Onu.
Jaafari accusa anche la Turchia di aver sostenuto i “terroristi”.
Il portavoce dei ribelli, Osama Abu Zeid, sostiene, dal canto suo, che gli insorti continueranno a combattere se i negoziati dovessero fallire: “Il successo della Russia nel suo ruolo di garante si misurerà nella capacità di far rispettare il cessate il fuoco ai suoi alleati, il regime e l’Iran”.
Obiettivo dei colloqui di Astana è consolidare il cessate il fuoco ad eccezione delle aree ocupate dall’Isil.
Sei bombardieri Tupolev, decollati dalla Federazione Russa, hanno effettuato un attacco aereo su Deir el-Zor, in mano ai combattenti jihadisti.
Nella città risiedono 93.000 civili, compresi oltre 40.000 bambini che non ricevono regolare assistenza umanitaria da oltre due anni.