Morton Subotnick in Biennale: la musica accade, ed è significato

  • 7 mesi fa
Venezia, 17 ott. (askanews) - Morton Subotnick è un pioniere della musica elettronica, compositore che ha innovato il modo di utilizzare dispositivi, strumenti e altri media, tra i quali ovviamente i computer. A 90 anni è stato ospite alla Biennale Musica di Venezia e ha performato da vivo, insieme all'artista Lillevan, la propria opera "As I Live and Breathe". Lo abbiamo incontrato e gli abbiamo chiesto cosa significa oggi la parola suono per lui. "Il suono è rumore - ci ha detto - non è musica. Noi creiamo musica nel nostro cervello partendo dai suoni che troviamo all'esterno e gradualmente ci liberiamo del rumore e sentiamo. Come se guardiamo in una foresta: all'inizio si vede molto verde, poi a poco a poco si distinguono gli alberi o uno scoiattolo o un uccello che non avevamo visto all'inizio. Il nostro cervello ci porta in modi diversi a ricavare del significato da ciò che abbiamo visto e in questo modo il suono diventa musica. La musica è il significato".Un significato che il suo lavoro, che parte dal respiro e al respiro torna, crea passo dopo passo, suono dopo suono, arrivando a costruire, e poi a decostruire, una ipnotica genesi dell'idea profonda di musica. Come se, dalla sala dell'Arsenale, fossimo, noi spettatori, partiti alla ricerca stessa della musica. "Ma non dobbiamo cercarla, la musica - ha obiettato Subotnick - semplicemente succede, diventa importante per noi. E più ci vivi insieme e più le permetti di stare con te, più puoi farla accadere, e così facendo diventa sempre più forte, più musicale. In un certo senso la musica non ha niente a che fare con il suono, ha a che fare con il modo in cui osservi e ascolti".E ha a che fare, aggiungiamo noi, con il senso di una vita dedicata alla musica, che in qualche modo, lo ha detto lo stesso artista, nello spettacolo veneziano è stata tutta compresa. (Leonardo Merlini)

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