Riciclo plastica, Campelli (Corepla): fermare regolamento Ue

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Roma, 19 apr. (askanews) - "Della gran parte del materiale plastico destinato al riciclo, ce n'è una parte che non si può riciclare. Ma questa non vienesprecata, anzi. Viene trattata da impianti, altamente tecnologici, appositamente realizzati per trasformare questi scarti in combustibile solido secondario (CSS) che ha un alto potere calorifero ed è in grado di sostituire l'energia prodotta da combustibili fossili. Purtroppo in Italia, per questioniamministrative e burocratiche, si riesce a utilizzare solo il 22% del potere calorifero prodotto, a differenza degli altri paesi europei che ne usano oltre il 50%. Questo comporta che in molti casi le aziende che lavorano questa fonte di energia poi esportano il prodotto finito", lo ha detto Andrea Campelli,Direttore Relazioni Esterne di Corepla, durante la puntata odierna di Largo Chigi, il talk di The Watcher Post. "L'industria del riciclo del nostro Paese impegna oltre 4800 imprese, vale oltre 10mld di euro e in questo momento è compatta nell'opporsi al Regolamento Ue sugli imballaggi e i rifiuti diimballaggio. Purtroppo questo testo per aiutare i paesi meno virtuosi e in ritardo con gli standard di riciclo mette in difficoltà e minaccia di smantellare sistemi economici come il nostro che lavorano su questi temi da anni", ha concluso Campelli.

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