Centenario AM, la conquista dello Spazio come prossima frontiera

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Firenze, 15 feb. (askanews) - Il motto dell'Aeronautica militare è "Virtute Siderum Tenus", con valore fino alle stelle e la proiezione della Aeronautica Militare oltre la linea di Karman (il confine ideale tra atmosfera terrestre e Spazio) - una sfida iniziata fin dei primi anni '60 con il Progetto San Marco del generale Luigi Broglio - è stato l'argomento del panel conclusivo del simposio storico organizzato dalla Forza Armata a Firenze per dare il via alle celebrazioni del proprio centenario.Al dibattito ha preso parte il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia che ha parlato della naturale collaborazione tra l'Asi e l'Aeronautica Militare."Per forza di cose - ha detto Saccoccia - bisogna fare economia di scala e condividere le capacità, le competenze e le risorse anche. È uno dei settori in cui siamo molto abituati già a farlo. Ovviamente rimangono, per definizione, degli ambiti che devono essere di uno dell'altro ma, per una grandissima parte degli intenti, delle prospettive e dei progetti ci può essere tantissima condivisione".Sul palco anche gli astronauti dell'ESA (Agenzia spaziale europea) Roberto Vittori e Maurizio Cheli, entrambi piloti sperimentatori tra le fila dell'Aeronautica Militare."Io in un certo senso sono stato il primo - ha aggiunto Cheli - e tutto sommato, sono cose che bisogna mettere in conto, alcune difficoltà ci sono state ma oggi la strada è tracciata, c'è una collaborazione molto intensa anche perché si è passati dal concetto di aeronautica e spazio separati al concetto aerospazio"."Nel valorizzare i 100 anni dell'Aeronautica Militare e nel guardare ai prossimi - ha concluso Vittori - l'elemento chiave è proprio l'aeroplano che diventa spazioplano, l'aeroporto che diventa spazioporto, la medicina aerospaziale. Tutte cose che sono nel DNA dell'Aeronautica Militare".

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