Giovani, parità di genere, green: le sfide per lo sport di base

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Roma, 11 nov. (askanews) - Il futuro dello sport di base, dopo la pandemia e l'attuale crisi mondiale, passa dal cambiamento: politiche giovanili, sostenibilità mondiale e parità di genere sono i tre pilastri su cui puntare per rilanciare e ristrutturare il settore che, nel mondo, è stato tra i più penalizzati dall'isolamento imposto dal Covid.Di questi tre filoni si è parlato al 3° Forum mondiale dello sport amatoriale, dal titolo "Sport Impacts All", presso la Regione Lazio. Promosso dalla Confederazione internazionale dello sport per tutti, è organizzato in Italia dall'ente di promozione sportiva AiCS (Associazione italiana cultura sport). Un'occasione di confronto tra vertici dello sport italiano e tecnici europei."Credo sia necessario ogni tanto metterci intorno a un tavolo per discutere sul futuro dello sport - sottolinea Bruno Molea, Presidente CSIT e AiCS - e su cosa possiamo fare per essere sempre più attenti all'esigenza della popolazione sportiva, dei cittadini del mondo e dei vari Paesi. Solo attraverso un corretto confronto e uno scambio di idee si riesce ad avere l'idea di quello che deve essere il nuovo fil rouge dello sport di base/amatoriale da offrire ai cittadini del mondo".Dopo la pandemia e con l'attuale crisi energetica, c'è voglia di ripartire. "C'è una grandissima voglia di continuare questa straordinaria cavalcata che vede l'Italia leader con risultati in Europa in modo assoluto ma anche nei primi tre posti nel mondo", afferma Giovanni Malagò Presidente Coni -. Tanto più si allarga il numero dello sport di base tanto più diventa civile, evoluto, e migliora la qualità della vita dei cittadini. Inoltre, tutto questo rappresenta e determina un formidabile beneficio economico".I numeri dei tesserati sono per un terzo sotto le Federazioni sportive, per gli altri due terzi dallo sport di base."Nell'ambito sociale, Sport e Salute ha promosso tanti progetti sull'inclusione nei quartieri disagiati portando avanti il diritto allo sport, per tutti e di tutti. Ma il grande investimento è stato nella scuola per far passare la cultura dello sport, non solo come strumento di crescita fisica, ma anche morale e sociale", dice da parte sua Vito Cozzoli, Presidente Sport e Salute.Il Forum è stata anche l'occasione per presentare i progetti europei (YOULead per la formazione di giovani manager sportivi; Eu MamaNet, per la parità di genere, e in ambito di sostenibilità ambientale sono state illustrate le linee guida che il gruppo "green" di CSIT ha costruito per i suoi grande eventi sportivi (risparmio energetico e rispetto ambientale).

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