Roma, la mostra sull'attentato alla sinagoga: "Dopo 40 anni aspettiamo ancora verità e giustizia"

  • 2 anni fa
Era il 9 ottobre 1982 e un commando di terroristi palestinesi assaltò la sinagoga di Roma con mitragliatori e bombe a mano di fabbricazione sovietica. Adesso una mostra allestita negli spazi del Museo Nazionale Romano rivive quei drammatici momenti, ma anche gli anni che portarono a quella escalation di odio e di violenza e i limiti delle indagini che seguirono. Nell'attentato venne ucciso un bambino di due anni, Stefano Gaj Taché, mentre 37 furono i feriti, molti dei quali ancora oggi convivono con le tracce lasciate da quella mattinata. Come Gadiel, il fratello di Stefano. "Avevo 4 anni e di quel giorno non ricordo molto. Doveva essere una giornata di festa e si è trasformata in una tragedia di cui ancora oggi porto i segni", racconta all'inaugurazione della mostra. "Dopo 40 anni mi aspetto verità. Sapere cos'è davvero successo quel giorno, il perché e il come - aggiunge -. Ma soprattutto ho la speranza che l'Italia lo consideri finalmente e una volta per tutte come un attentato contro tutta l'Italia e non solo come un attentato contro la comunità ebraica". .Di Francesco Giovannetti

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