Flee, il focus di Federico Pontiggia

  • 2 anni fa
Dopo aver incantato pubblico e critica al Sundance Film Festival 2021, dove ha vinto come Miglior documentario straniero, ed essersi aggiudicato numerosi premi e nomination a livello internazionale, FLEE arriva nelle sale italiane grazie a I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection dal 10 marzo.

Candidato a tre premi Oscar 2022® (Miglior Film Internazionale, Miglior Film di Animazione e Miglior Documentario), e diretto dal regista danese Jonas Poher Rasmussen, FLEE è il racconto animato del viaggio verso la salvezza del rifugiato afghano Amin.

Arriva in sala in Italia proprio grazie ad Andrea Romeo e alle realtà che ha creato con il lavoro attento e appassionato suo e dei suoi collaboratori a partire dal Biografilm Festival, dove FLEE ha avuto, dopo la prima assoluta al Sundance 2021, la sua anteprima italiana alla 17ª edizione, aggiudicandosi il premio come Miglior film del concorso internazionale, e l’Audience Award all’interno del concorso internazionale.

Ma chi è Amin?

Amin è uno pseudonimo, come per tutti gli altri personaggi principali del film, che protegge l’anonimato dell’amico del regista che ha vissuto questa incredibile storia sulla sua pelle.

Amin, arrivato come minore non accompagnato in Danimarca dall’Afghanistan, oggi, a 36 anni, è un accademico di successo. Da oltre vent’anni ha un segreto che rischia di far crollare il castello della sua vita, faticosamente costruito, proprio alla vigilia del matrimonio con il suo compagno di lunga data.

Flee è una storia vera che racconta in modo unico gli strazianti tentativi di un rifugiato afghano di trovare asilo all’estero. Un documentario di animazione, un viaggio viscerale, poetico ma anche pieno di solitudine e di un’incessante voglia di vivere. Un racconto sincero del bisogno di un uomo di confrontarsi con il proprio passato per conquistarsi un grande futuro.

Ce ne parla il nostro Federico Pontiggia (giornalista e critico cinematografico).

Servizio di Giacomo d'Alelio