Isola d'Elba, trovata viva tra gli scogli la figlia del superpoliziotto Pippo Micalizio (16.08.22)
  • 2 anni fa
https://www.pupia.tv - La donna di 48 anni scomparsa domenica all'isola d'Elba, Marina Paola Micalizio, figlia del superpoliziotto Pippo Micalizio, è stata ritrovata in vita oggi, nel secondo pomeriggio, tra gli anfratti di una scogliera nella zona di Procchio (Livorno). E' quanto si apprende da fonti di soccorritori.

La zona rocciosa marina in cui è stata trovata è molto impervia ed è la stessa area, non molto distante, del punto del ritrovamento del suo cane, morto, forse per annegamento. Dopo averla individuata, la donna è stata evacuata via mare con una imbarcazione, proprio per la difficoltà a recuperarla via terra.

Poi, dalla spiaggia di Procchio è stata portata con un'ambulanza del 118 all'ospedale dell'isola, a Portoferraio per valutare le sue condizioni cliniche e prestarle eventuali cure. In questa fase sono completamente da accertare i motivi per cui la donna sarebbe rimasta dispersa per oltre un giorno e come sia finita in fondo agli scogli in un punto poco visibile anche dall'alto. Per le ricerche l'isola è stata sorvolata da un elicottero e un drone dei soccorritori.

Secondo quanto si apprende, la 48enne è stata individuata da un gommone della Protezione civile che perlustrava la costa dell'Elba lungo la scogliera dove era stato ritrovato il suo cane morto annegato. E' così che sono scattate le operazioni di recupero dal mare. La donna, sempre secondo quanto si apprende da soccorritori, avrebbe raccontato ai sanitari, cui poi è stata affidata, di esser rimasta in mare circa 16 ore. Anche per questo è stata accompagnata al pronto soccorso per gli accertamenti medici necessari.

Pippo Micalizio, morto nel 2005, si guadagnò nel tempo l'appellativo giornalistico di ''superpoliziotto'' per via delle prime grandi maxi operazioni contro la mafia e la 'ndrangheta al Nord, da lui dirette a cavallo tra gli anni ottanta e novanta. Promosso a Roma, venne nominato vice direttore della Direzione investigativa antimafia (Dia) e diventò numero uno dei Servizi centrali antidroga. Nel 2001, uomo di fiducia del Viminale, venne inviato a Genova come ispettore per gestire le indagini post G8 sull'irruzione di poliziotti e carabinieri nella scuola Diaz e i fatti controversi nella caserma di Bolzaneto. (16.08.22)
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