Nocera Superiore (SA) - Evasione fiscale in commercio carburanti: sequestri per 10 milioni (16.09.21)
  • 3 anni fa
https://www.pupia.tv - Su delega della Procura di Nocera Inferiore, diretta dal procuratore capo Antonio Centore, i finanzieri del comando provinciale di Salerno hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di sequestro preventivo di beni per oltre 10 milioni di euro, a carico degli amministratori di fatto e di diritto e dei membri del collegio sindacale di una società di Nocera Superiore, dichiarata fallita nel 2016, operante nel settore della commercializzazione dei prodotti petroliferi.

I fatti per i quali si procede vedono coinvolte sette persone fisiche, indagate a vario titolo per bancarotta fraudolenta e reati tributari (sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, omesso versamento dell’Iva ed emissione ed utilizzo di fatture false). Le indagini, coordinate dai sostituti procuratori Davide Palmieri e Angelo Rubano, traggono origine proprio dalla procedura fallimentare della società. Accertati a carico degli amministratori della società fallita, con il concorso degli organi di controllo, diverse condotte distrattive negli anni dal 2011 al 2015, tra le quali la rilevazione in contabilità di costi inesistenti, di debiti tributari notevolmente inferiori a quelli effettivi, il versamento di caparre confirmatorie spropositate (per 600mila euro, oltre la metà del prezzo convenuto) per l’acquisto di terreni poi non concretizzatosi, determinando il conseguente depauperamento del patrimonio netto, per un importo superiore ai 12,5 milioni di euro, oltre che un’esposizione in bilancio di dati contabili non corrispondenti al vero.

Le operazioni economiche, poste in essere anche al fine di sottrarsi fraudolentemente al pagamento di imposte per oltre 3 milioni di euro, si ritiene siano state possibili anche in ragione delle specifiche responsabilità contestate ai membri del collegio sindacale, i quali, pur essendo a conoscenza dei fatti, si sono astenuti dal porre in essere ogni efficace azione di vigilanza e controllo sulle modalità di amministrazione della società. Rilevate anche alcune operazioni effettuate a vantaggio di un altro veicolo societario, contestualmente costituito dall’amministratore di fatto della società insolvente e ad essa subentrato nella gestione dell’attività commerciale.

Dall’analisi dei rapporti commerciali intercorsi tra i due soggetti giuridici, all’esito di un controllo fiscale, è stata accertata una frode all’Iva perpetrata attraverso l’interposizione dell’impresa decotta nella commercializzazione del carburante. Infatti, le due società condividevano uffici e impianti e, tra di esse, vi era un passaggio solo cartolare del prodotto compravenduto. Il rilevante debito Iva della società in fallimento originato da tutte queste operazioni commerciali, pari a circa 4 milioni di euro nel solo 2014, anche se formalmente riportato nella dichiarazione fiscale, non veniva versato nelle casse dell’Erario. (16.09.21)
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