Siccità, circa 4mila capi di bestiame a rischio nel Cilento

  • 3 anni fa
VALLE DELL'ANGELO. Sono circa 4mila i capi di bestiame rimasti senz'acqua e che rischiano letteralmente di morire di sete sulle montagne del Cilento. Le vasche di raccolta delle acque piovane sono vuote da giorni e le principali sorgenti della zona sono rimaste a secco. "Qui non esistono più fonti di approvvigionamento idrico per abbeverare il nostro bestiame - racconta preoccupato Mario Bertone, allevatore di Piaggine - si tratta di una siccità straordinaria". Sono una cinquantina gli allevatori che operano alle pendici del monte Cervati, tra i Comuni di Valle dell'Angelo, Piaggine e Laurino. Tutti danneggiati da questa anomala ondata di caldo tropicale.  "Ogni giorno facciamo decine di trasporti di acqua con camion e piccole cisterne che siamo stati costretti a comprare o a noleggiare" - aggiunge Mario Mattia, allevatore originario di Caselle in Pittari impegnato con la sua mandria a Valle dell'Angelo. Il sindaco di Valle dell'Angelo, Salvatore Iannuzzi, chiederà il riconoscimento dello stato di calamità naturale. "I nostri pastori - ha spiegato il primo cittadino - si stanno indebitando per far fronte alla siccità e salvare gli animali. Gli effetti economici saranno disastrosi". In prima linea anche i carabinieri forestali del Parco Nazionale. "Stiamo aiutando gli allevatori nell'organizzazione dei rifornimenti idrici" spiega il colonnello Mario Guariglia, comandante dei carabinieri Parco. .Vincenzo Rubano

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