Palermo - Proventi dell'usura riciclati nella movida: 4 arresti (10.06.21)

  • 3 anni fa
https://www.pupia.tv - Operazione "Tonsor" dei finanzieri del comando provinciale di Palermo che, coordinati dalla locale Procura, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di 5 soggetti, di cui uno destinatario di custodia cautelare in carcere - S.C., 63 anni – e tre sottoposti agli arresti domiciliari - G.C. 34 anni, M.R., 61, e G.C., 49 - a vario titolo indagati per associazione a delinquere, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, usura, estorsione e autoriciclaggio. Nei confronti di A.C., 61 anni, è stata invece applicata la misura del divieto di dimora nel territorio del Comune di Palermo. Il giudice per le indagini preliminari ha anche disposto il sequestro preventivo di beni nella disponibilità degli indagati per un valore complessivo stimato in circa 500mila euro.

Le investigazioni, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, nel periodo novembre 2019/dicembre 2020, con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, appostamenti, pedinamenti, videoriprese, esami dei flussi finanziari, allo stato delle indagini hanno consentito di delineare una consorteria criminale, capeggiata da C.S., che, almeno a partire dal 2016, avrebbe erogato prestiti di denaro con l’applicazione di tassi di interesse anche di tipo usurario nei confronti di una vasta platea di soggetti, orbitanti nell’area palermitana e romana, per un ammontare complessivo pari a circa 150mila euro. Parte dei proventi illeciti sarebbero stati poi “autoriciclati” dal figlio, attivo "collaboratore" del padre nelle azioni criminali, in un’attività economica nel settore della ristorazione nel pieno della “movida” palermitana. Gli altri sodali avrebbero operato a vario titolo come intermediari nel meccanismo sotteso alla erogazione dei prestiti di denaro, entrando in contatto con le “vittime”, proponendo “piani di rientro”, nonché veicolando “messaggi” per il rispetto della scadenza delle rate concordate.

La progressione investigativa curata dagli specialisti del Gico del Nucleo di Polizia Economico - Finanziaria di Palermo ha consentito di raccogliere elementi circa: il grave stato di bisogno vissuto dai soggetti che hanno chiesto i prestiti di denaro, proseguiti anche nel periodo di lockdown causato dall’emergenza epidemiologica da Covid-19; l’esistenza di un sistema professionale basato sul rilascio di assegni postdatati utilizzati a garanzia dei prestiti erogati, nonché su dazioni in contanti, prive di qualunque tipo di tracciabilità, con l’obiettivo di "schermare" i passaggi di denaro; l’applicazione di tassi di interesse che sarebbero arrivati fino al 140% annuo, per ottenere i quali gli indagati hanno esercitato anche minacce nei confronti delle vittime. (10.06.21)

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