Milano - Sequestrate 360mila mascherine non autorizzate (09.05.20)

  • 4 anni fa
https://www.pupia.tv - Milano - I finanzieri del comando provinciale di Milano hanno sequestrato presso le sedi di diverse società del Nord Italia, collegate a una catena commerciale a livello nazionale, oltre 360 mila mascherine destinate alla vendita come dispositivi medici (mascherine chirurgiche) o dispositivi di protezione individuale senza le previste certificazioni e, in alcuni casi, importate fraudolentemente. L'attività, condotta dalle Fiamme Gialle del 1° Nucleo Operativo Metropolitano di Milano, è partita dai controlli sull'osservanza delle misure di contenimento dell'emergenza coronavirus durante i quali presso una delle sedi milanesi del gruppo commerciale sono state scoperte mascherine di varie tipologie indebitamente messe in vendita. Per le violazioni riscontrate sei persone, responsabili delle società coinvolte, sono state segnalate all'autorità giudiziaria.

I prodotti riportavano una impropria marcatura "CE" o non avevano proprio il marchio né una formale autorizzazione, rilasciata dall'Istituto Superiore di Sanità o dall'Inail indispensabile per la messa in commercio dei dispositivi medici (Dm) e dei dispositivi di protezione individuale (Dpi). L'indagine coordinata da sostituto procuratore di Milano Grazia Colacicco ha portato a ricostruire la catena di vendita, distribuzione e importazione di tali mascherine. Perquisizioni anche a Brescia, a Torino e a Novi Ligure hanno consentito di scoprire altre migliaia di mascherine mentre un ulteriore ingente quantitativo di dispositivi, pari a circa 220 mila pezzi, è stato sequestrato ancora giacente presso i magazzini doganali di Malpensa.

Per questo materiale, infatti, già destinato alla vendita ad altra azienda di distribuzione pur in mancanza delle autorizzazioni per la messa in commercio sul territorio nazionale, risultava essere stata presentata in Dogana una falsa attestazione di destinazione, in modo da ottenere lo svincolo diretto. Nello specifico, l'importatore aveva dichiarato indebitamente che tali beni sarebbero stati destinati alla protezione dei dipendenti e dei clienti di una società esercente un servizio di pubblica utilità. Inoltre, presso i magazzini di una delle società perquisite, sono stati rinvenuti e sequestrati diversi timbri di pubbliche amministrazioni, istituti di credito e professionisti operanti nell'ambito del settore sanitario. (09.05.20)

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