Crisi catalana: trema il governo belga

  • 7 anni fa
Il terremoto politico in Spagna sta scuotendo anche il governo belga. A Bruxelles, dove il deposto presidente catalano Carles Puigdemont e quattro suoi ex-ministri si sono rifugiati, il premier Charles Michel ha dovuto rispondere di fronte ai deputati delle divisioni in seno alla sua coalizione, dove i nazionalisti fiamminghi hanno offerto l’asilo politico ai separatisti.

“Puigdemont è un cittadino europeo che in quanto tale deve rispondere delle proprie azioni, con i suoi diritti e doveri, senza privilegi e senza essere trattato come un cittadino di serie B. È questa la convinzione che condividiamo in termini di democrazia e di stato di diritto. C‘è una crisi politica in Spagna, non in Belgio. La crisi è in Spagna, non in Belgio”, ha insistito Michel.

E in Spagna anche il primo ministro Mariano Rajoy ha dovuto rispondere ai deputati, per la prima volta dall’attivazione dell’articolo 155 della costituzione spagnola.

“Un leader politico non può dire che la Costituzione non ha valore nel suo territorio, non può inventare una legalità parallela come quella che abbiamo visto negli ultimi tempi, non può dichiarare unilateralmente l’indipendenza di una parte del territorio nazionale”, ha martellato Rajoy, difendendo l’operato del suo governo ed esprimendo la speranza che le elezioni regionali del ventun dicembre in Catalogna aprano “una nuova era politica” con il ritorno alla normalità e al rispetto delle leggi.

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