Usa e Regno Unito: un'amicizia speciale (con tanti distinguo)
  • 7 anni fa
Agire per difendere i rispettivi interessi, smorzare le tensioni con Putin e cementare i rapporti fra Londra e Washington. Sospinta dall’urgenza di un trattamento commerciale privilegiato per il dopo-Brexit, la premier britannica Theresa May vola da Trump e ne adotta il vocabolario per reclamare un posto all’ombra dell’America First.

Ecco alcuni passi del discorso che la premier britannica ha tenuto al Congresso dei repubblicani di Philadelphia

Londra e la Washington: la responsabilità della leadership

“I nostri due paesi, insieme, condividono una responsabilità di leadership. Perché quando altri paesi si fanno avanti, qualsiasi passo indietro sarebbe nocivo per l’America, per il Regno Unito e per il mondo”.

“No all’interventismo, ma non possiamo neanche stare a guardare”

“Sono fini i tempi in cui Regno Unito e America ingerivano nelle questioni di nazioni sovrane per ridisegnare il mondo a loro immagine e somiglianza. Non possiamo però permetterci di restare a guardare, quando la minaccia è reale e quando intervenire è nei nostri stessi interessi. Dobbiamo essere forti, astuti e realisti. E dobbiamo dar prova della determinazione necessaria a difendere i nostri interessi”.

“Negoziare con la Russia, ma senza abbassare la guardia”

“Rispetto al presidente Putin il mio consiglio è trattare, ma senza abbassare la guardia. Il conflitto fra Russia e Occidente tutt’altro che inevitabile. Così come è tutt’altro che inevitabile un ritorno ai tempi della Guerra Fredda. Con la Russia dobbiamo negoziare, ma da una posizione di forza. Dobbiamo costruire delle relazioni, e un quadro, che rendano la cooperazione più probabile della guerra. E ciò è tanto più necessario dopo l’annessione illegale della Crimea: bisogna anche rassicurare i vicini della Russia sul fatto che la loro sicurezza non è a rischio”.

“La soluzione in Siria passa per la diplomazia. Isolare il regime”

“Per sconfiggere l’ISIL dobbiamo poi dispiegare tutte le risorse diplomatiche di cui disponiamo. Ciò significa lavorare su scala internazionale per arrivare a una soluzione politica in Siria e mettere alla prova l’alleanza fra il regime siriano e i suoi sostenitori in Iran”.

“Un accordo commerciale per assumere con forza il nostro ruolo nel mondo

“Come diceva Churchill: ‘Parliamo la stessa lingua, abbiamo gli stessi modelli e, in gran parte, ci ispiriamo agli stessi ideali’. E oggi le nostre relazioni economiche, commerciali, politiche e di difesa sono anche sempre più solide. Apprezzo quindi molto che la nuova amministrazione americana consideri un accordo commerciale tra i nostri due paesi come una priorità. Richiederà certo molto lavoro, ma accogliamo con favore la vostra apertura e speriamo di poter fare i progressi necessari, affinché il Regno Unito che emergerà dalla Brexit disponga di mezzi più adeguati per assumere con forza il suo ruolo nel mondo”.

In merito all’evoluzione delle relazioni tra Londra e Washington, e alle reazioni dell’Europa alla rapida
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