Turchia: i terroristi non ci divideranno, dice il presidente Erdogan
  • 7 anni fa
La Turchia continua ad essere un crocevia di culture, dice il presidente Erdogan.

Dopo l’attentato di Istambul, le autorità islamiche turche si interrogano sull’opportunità, per i musulmani, di festeggiare ricorrenze estranee al culto. Un dibattito che potrebbe aver fatto da substrato alla scelta di colpire una discoteca la notte di San Silvestro.

Recep Tayyip Erdogan nega ogni responsabilità:

Nessun modo di vita è sistematicamente minacciato in Turchia, non lo permetteremo mai. Non l’abbiamo mai permesso da quando siamo al governo e sono già 14 anni. Chiunque dica il contrario deve provarlo con esempi concreti. Gli attentati vogliono mettere i turchi gli uni contro gli altri, non cederemo a questo gioco. Ha detto ancora il capo dello stato.

Da ‘zero problemi con i vicini’ alla guerra dietro casa

Il nazionalista islamico Erdogan risponde così anche alle critiche che gli sono giunte dall’opposizione, dal leader del Partito repubblicano del popolo Cemal Campolat :

Fatemelo dire ancora una volta, come Partito repubblicano del popolo non faremo mai una politica fondata sull’etnia o la religione, non guideremmo mai il paese con questi criteri.

La Turchia è senz’altro in un momento difficile. Il paese è passato da una politica definita zero problemi con i vicini all’implicazione in guerre in due paesi confinanti, alla ripresa del conflitto con i curdi, senza contare il tentato golpe della scorsa estate.

Silopi (Turchia) ai confini con l’Iraq: era il 19 gennaio 2016
è passato #UnAnnoDiImmagini come queste.Quando finirà?AFPphoto CasaLettori pic.twitter.com/FDjLV3CRZr— Arturo D.L. (@artdielle) December 29, 2016
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