Nadia Murad, premio Sakharov 2016: "Il mondo deve proteggere da Isil le comunità come yazidi e cristiani"

  • 7 anni fa
Prese di mira dal sedicente Stato Islamico per il fatto di essere yazide. Vittime di abusi sessuali, di stupri, anche di gruppo, mentre i loro cari venivano uccisi… Due giovani donne sono riuscite a sfuggire ai loro brutali rapitori. Nadia Murad e Lamiya Aji Bashar raccontano ora la loro storia in giro per il mondo nella speranza di salvare la comunità yazida cui appartengono, e che Isil ha giurato di annientare. Il coraggio di Nadia e Lamiya è stato riconosciuto in tutto il mondo, e ora sono con noi nella sede del parlamento europeo, a Strasburgo, per ricevere il prestigioso premio Sakharov.

Nadia Murad e Lamiya Aji Bashar vincitrici del premio #Sakharov 2016!

Ritwitta per sostenere il loro coraggio contro l'isis e la violenza! pic.twitter.com/pHQmFHcr1E— Parlamento europeo (@Europarl_IT) 13 dicembre 2016


Isabelle Kumar, euronews: Nadia e Lamiya, avete subito così tanti orrori, ora come state?

Nadia Murad: “Oggi quello che sento, in quanto rappresentante delle oltre 6.500 donne e bambine yazide che sono state tenute prigioniere da Daesh, è che sono molto felice di essere insignita di questo premio. L’obiettivo di Daesh era di far tacere le nostre voci, l’obiettivo di Daesh era di spogliarci del nostro onore. Daesh ci vede come se fossimo nullità, solo donne da violentare o vendere. Il loro obiettivo era cancellare l’esistenza degli yazidi”.

Lamiya Aji Bashar: “In quanto ragazza yazida, ed essendo una delle donne che sono state violentate da Daesh, oggi sono molto felice per questo premio. Per me ricevere questo premio è un grande sostegno, nel nome di coloro che sono state rapite e sconfitte da Daesh, delle migliaia di donne che sono state violentate da Daesh, e io sono una di loro”.

euronews: E ora che siete qui fuori non vi stancate di raccontare la vostra straziante storia. Qual è il vostro obiettivo?

Nadia Murad: “Quello che vogliamo è che la comunità internazionale li fermi, che punisca coloro che stanno cercando di sterminarci, che questi criminali siano condannati dalla Corte penale internazionale. Il nostro obiettivo è proteggere le donne e i bambini, proteggere le minoranze, proteggere le piccole comunità come quella yazida, ma anche i cristiani che si trovano in Iraq e in Siria”.

Biografia: Nadia Murad

Nadia Murad è nata ed è cresciuta nel villaggio di Kocho, nel nord dell’Iraq
È stata ridotta in schiavitù dall’Isil dopo l’attacco al suo villaggio nell’agosto 2014
Nadia ha perso 18 membri della sua famiglia
È oggi ambasciatrice di Buona volontà per le Nazioni Unite ed è stata insignita del premio Sakharov


Nadia ha trovato rifugio in Germania




euronews: Per comprendere appieno il coraggioso lavoro che fate oggi penso sia importante capire che cosa vi è successo durante la vostra prigionia. So che dev’essere molto difficile, ma Lamiya, può parlarcene un po’? Lei è stata prigioniera per quasi due anni del cosiddetto Stato Islamico…

Lamiya Aji Bashar: “Sono stata prigioniera di Daesh per un anno e o