A Baku la quarta conferenza internazionale su teatro e multiculturalismo

  • 8 anni fa
Teatro e multiculturalismo sono al centro della quarta edizione dell’International Theatre Conference a Baku, in Azerbaigian. Oltre cento esperti ed esponenti del mondo teatrale da circa 40 Paesi si sono scambiati opinioni e idee sullo stato dell’arte.

“In Egitto, dopo la rivoluzione, il teatro è molto attivo, specialmente quello giovanile”, sostiene Maysa Zaky, critica teatrale e attrice. “I giovani artisti vogliono partecipare al nuovo Egitto. Vogliono assicurarsi il diritto di esprimersi liberamente”.

Temi come l’espansione dei social network, il dialogo interculturale, la censura e le migrazioni di massa hanno alimentato il dibattito.

“Sono venuto a Baku per una rappresentazione sui migranti, è stato un tema interessante visto che molte persone qui parlano di rifugiati e di teatro di guerra”, afferma Pavel Rudnev, critico teatrale russo. “Le guerre scoppiano ovunque, sono una conseguenza della morte del multiculturalismo. Quando sei un migrante, una persona che vive dove può, il tuo animo come viene influenzato dalla perdita della casa? Oggi molti spettacoli nello spazio post-sovietico sono incentrati su questo tema”.

La conferenza ha anche ospitato spettacoli di compagnie locali, come “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare, recitata in russo. Una messinscena dalle influenze orientali.

Irina Antonova è membro dell’associazione internazionale dei critici teatrali che di recente ha condannato il bando in Turchia a opere di grandi drammaturghi come lo stesso Shakespeare, Chekhov, Brecht e Fo. “La base del multiculturalismo è la libertà”, dice Antonova. “Per me, come critica teatrale, la libertà significa poter viaggiare e lavorare in Kazakhstan, in Francia, in Azerbaijan, ovunque, poter lavorare con tutti gli artisti, assorbire la loro cultura e la loro idea di teatro. Ogni conferenza è incredibilmente edificante”.

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