Ungheria. Niente quorum per referenudm vs immigrati. Ma Orban rivendica vittoria
  • 8 anni fa
Il fallimento politico del refereundm in Ungheria è tale che qualunque logica vorrebbe, se non le dimissioni, per lo meno un’inversione di rotta a 180° nella sua strategia. Invece il populista Viktor Orban persiste e rivendica il risultato della consultazione contro le quote d’immigrati.

“Bruxelles oppure Budapest, è questa la domanda che si pone e abbiamo deciso che il diritto di prendere questa decisione appartiene solo a Budapest” ha detto Orban dopo la pubblicazione dei risultati. “La domanda, molto semplice, è se Bruxelles e la comunità democratica dell’Unione Europea possono imporre la propria volontà ad uno Stato membro in cui il 92% dei votanti ha detto no. Vi prometto, prometto a tutti i cittadini ungheresi che farò tutto il possibile per evitare che accada”.

Il 92% dei votanti si è espresso contro l’accoglienza ai migranti ma al referendum ha partecipato meno del 40% degli elettori (39,8%) a fronte della soglia di validità del 50%. Un referendum che dunque è privo di valore. Secondo Attila Juhász, analista politico, le conseguenze per Orban dovrebbero essere evidenti soprattutto sulla scena internazionale.

“Da un punto di vista internazionale questo risultato è un fallimento totale per Viktor Orban, un referendum non valido non è certo la strada auspicabile per fare pressione sull’Unione Europea. Nessuno lo prenderà sul serio” spiega ai microfoni di euronews.

La nostra corrispondente a Budapest Andrea Hajagos: “Molti sostengono che dopo questo referendum Viktor Orban dovrà completamente cambiare le proprie politiche che, nell’ultimo periodo, si sono concentrate esclusivamente sugli immigrati. E non sembra che abbia funzionato, soprattutto qui a Budapest”.
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