Matteo Costa - Appeso per le mutande

  • 8 anni fa
Canzone contenuta in "sono solo matti miei" esordio di Matteo Costa. Brano 09 di 13. Compra il disco su http://garrinchadischi.bandcamp.com/ oppure su http://www.garrinchadischi.it/

Ho un sogno senza fili e scarpe annodate al risveglio.
Poi un cuore a orologeria e una cravatta salvagente.
Chissà se m'ami o se hai perso il biglietto.

Vorrei un telefono grande, che sia smart ma che sia immenso,
che ho tante cose da dire ma che quando mi scappa
voglio dirle subito.

Vorrei un fegato parlante,
voglia di sputtanarmi e raddoppiare il tempo,
che mi fa impazzire il tuo nome, devo urlarlo forte altrimenti vomito.

E se io vomito, poi tu vomiti, tutti vomitano, chi pulisce?

Parto con la nave, parto dove la neve è bianca e lascio a te:
il biglietto, l'attesa, il cuore, i reclami, il tempo da perdere in banca.

Vorrei un telefono grande, che sia smart ma che sia immenso,
che ho tante cose da dire ma che quando mi scappa
voglio dirle subito.

Vorrei un fegato parlante,
voglia di sputtanarmi e raddoppiare il tempo,
che mi fa impazzire il tuo nome, devo urlarlo forte altrimenti vomito.

E stare appeso per le mutande a una nuvola bianca
scherzata dal tempo,
se non tengo i piedi per terra, mi va il sangue alla testa,
mi sento libero ma troppo libero faccio paura.

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