Ok ok - Magellano

  • 8 anni fa
"Ci vogliono chiusi in casa? E noi ce ne andiamo tutti a spasso!"

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E' questo l'input che a suon di beat muove i Magellano verso un viaggio infinito, con il loro primo album Tutti a spasso.

Il disco Tutti a Spasso, uscirà il prossimo 4 Dicembre.

Ma chi sono questi pirati dal cuore tenero e dalle parole gentilmente taglienti?

Sono loro, i Magellano ovvero Pernazza (Ex-Otago, The Hashtag e Chiambretti Night), Drolle (batterista e creative director) e Filo Q (cantautore elettronico e producer), gli stessi autori del successo che ognuno di noi almeno una volta l'estate scorsa ha cantato a squarciagola:

Il pasto di Varsavia realizzato con Tarick1.

L'album, da cui prende il titolo anche il singolo che lo rappresenta, Tutti a Spasso, è appunto il viaggio dei tre ragazzi genovesi attraverso un presente scomodo, un momento storico che ha spinto Pernazza, Drolle e Filo Q a mettersi in cammino o più semplicemente in fuga, come suggerisce il titolo nelle sue diverse possibili interpretazioni, a scendere in strada e muoversi.

Il sound è un patchancka 2.0 che si muove in bilico tra l'hip hop sbilenco di Pernazza e le sue narrazioni tra il reale ed il surreale, incrociate dalle parole cantate di Filo Q, sopra groove elettronici ed i potenti beat di Drolle, musica che nasce dal ritmo, bassi profondi, raggae e sincopi dub.

Espressione del fermento multietnico che si respira nel capoluogo ligure.

Le liriche leggere ma crude, in un alternarsi di realtà e oniricità, in cui la realtà è spesso ben più assurda del sogno stesso, dipingono piccoli quadretti del nostro piccolo e strano presente.


Il disco, Tutti a Spasso, un viaggio a 7 tracce:

Il disco si apre con "Ok Ok", ideale punto di partenza del viaggio dei tre tra reggae e malinconie autunnali, segue il singolo "Tutti a spasso", con il featuring di La Escobar, un potente e serrato raggaetton-electro manifesto del disco, fino ad arrivare così alla cassa-dritta di "Il pasto di Varsavia", il grottesco balcan-party realizzato con il concittadino Tarick1 che ha girato per le radio italiane per tutta l'estate 2012. E il beat scende con "Genova per chi?", manifesto dell'amore che i tre provano per la loro città ma anche dell'insofferenza che questa inevitabilmente suscita nei suoi abitanti. "Paesaggio infinito" invece è l'espressione del malessere dato da una stasi a metà tra un contemporaneo deserto dei Tartari e le ripetizioni del myriorama, un' attesa infinita di chissà cosa.

Per finire "Dall'essere, dal dover essere e dall'essere umano" è una discesa nelle sincopi dubstep dove parole e suoni alternano si mescolano in un'alternanza di chiaro-scuri, chiude il disco "Sopravvivere in questa nazione", ballad da chitarra e falò che sfocia in una in una imprevedibile suite elettronica dove strade diverse, mondi apparentemente distanti confluiscono in un unico blob di grooves.