Per la giustizia britannica la morte Litvinenko è stata "probabilmente" approvata da Putin

La morte di Aleksander Litvinenko, l’ex agente del Kgb, compiuta dai servizi segreti russi è stata “probabilmente” approvata dal Presidente Vladimir Putin.

Sono queste le conclusioni dell’inchiesta realizzata dal giudice britannico Robert Owen, dopo aver sentito almeno 62 testimoni in sei mesi di udienze.

Litvinenko morì a Londra il 23 novembre del 2006, per avvelenamento da polonio radioattivo.
Nelle settimane precedenti, mentre si trovava nel Millennium Hotel di Londra, il dissidente aveva incontrato due uomini russi, Andrei Lugovoi e Dmitry Kovtun.

Già in condizioni critiche, prima di spegnersi, Litvinenko aveva dichiarato di essere convinto che il polonio fosse stato messo in una tazza di tè e aveva accusato Putin di aver ordinato la sua uccisione.

Mosca ha sempre negato il proprio coinvolgimento defindendola un’accusa “ridicola”.

Ora le conclusioni della giustizia britannica riportano invece al Cremlino. Per la verità in questi anni si era battuta strenuamente anche

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