Campania, la Regione approva la legge anti-fannulloni (03.10.15)

  • 9 anni fa
http://www.pupia.tv - Napoli - Il Consiglio regionale della Campania approva la prima legge dell’era Vincenzo De Luca. Si tratta della normativa che prevede la alla semplificazione amministrativa, normativa, e contiene articoli per la liberalizzazione delle attività economiche, in materia di artigianato e di semplificazione del cittadino e dell’imprenditore.
Per il centrodestra si tratta di “una legge truffa”, come definita, dal capo dell’opposizione, Stefano Caldoro. “Di semplificazione – sottolinea l’ex governatore campano – in quel disegno di legge non c’è niente. I tre consulenti previsti costeranno 250 mila euro, così come previsto da un articolo che riguarda l’istituzione della figura di questi esperti”.
Il capogruppo di Forza Italia, Armando Cesaro, evidenzia un altro aspetto e cioè il mancato coinvolgimento delle associazioni sindacali. Dalla Cgil, rende noto, è arrivata una nota con la richiesta di essere ascoltati nella Commissione competente, quella per gli Affari istituzionali, “per spiegare le proprie osservazioni in merito agli aspetti del personale regionale”.
Il sindacato fa riferimento agli emendamenti presentati dallo stesso Cesaro secondo cui la Finanziaria regionale del 2007 già prevedeva, in materia di sanzioni, la responsabilità dei procedimenti lenti in capo ai dirigenti e che oggi si scarica anche sui funzionari. Inoltre, per le sanzioni ai dirigenti e funzionari fannulloni, ma responsabili del procedimento sono previsti tagli anche al trattamento accessorio (e non è possibile visto che è regolato per legge Ccnl) e alla cosiddetta posizione organizzativa che al di là di tutto è revocabile in qualsiasi momento. “E’ evidente che questa legge, attesa la richiesta di audizioni – aggiunge Cesaro – dovrebbe tornare in commissione per i dovuti correttivi”.
L’approvazione della norma avviene con voto elettronico, con 30 preferenze e tre astenuti, tra non poche polemiche da parte delle opposizioni, soprattutto quando è stata negata dal presidente

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