Bologna - Frodi nel settore vinicolo, maxi sequestro di zucchero di ignota origine (18.06.15)

  • 9 anni fa
http://www.pupia.tv - Bologna - I militari del comando provinciale di Bologna e gli ispettori dell’Unità Investigativa Centrale del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali hanno eseguito perquisizioni locali e personali - disposte dalla Procura della Repubblica bolognese, nella persona del sostituto che coordina le indagini, Luca Tampieri - presso lo stabilimento di un’importante azienda bolognese operante nel settore vitivinicolo e nelle abitazioni dei responsabili della stessa che, al momento, risultano indagati per frode in commercio.

Le indagini eseguite dalle Fiamme Gialle e dall’Unità Investigativa Centrale dell’Icqrf hanno portato alla luce un sofisticato sistema fraudolento ideato per vendere in grandi quantità vini da tavola e mosti, anche concentrati, ottenuti con materie prime utilizzate per la sofisticazione.

L’operazione trae origine da una verifica fiscale intrapresa dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza felsinea nei confronti dell’impresa e da un controllo sulla qualità dei prodotti stoccati in azienda eseguito dall’Icqrf che avevano evidenziato anomalie nella gestione della tracciabilità delle materie prime.

Le conseguenti attività d’indagine hanno permesso agli investigatori di individuare e smantellare una vera e propria centrale di sofisticazione che, utilizzando alcune autocisterne per il trasporto di prodotti alimentari, non ricollegabili all’azienda, in orari notturni, introduceva ingenti quantitativi di zucchero di ignota origine in un deposito/stabilimento abusivo sito nel comune di Ozzano dell’Emilia (Bologna).
Qui lo zucchero veniva sciolto con acqua e acidi e caricato all’interno di cisterne che scaricavano furtivamente nello stabilimento il prodotto che, dopo lavorazione, veniva immesso in commercio nascondendone la reale origine e natura.

Allo stato, si è proceduto al sequestro in cantina di oltre 310mila ettolitri tra mosti, vini e succhi d’uva, contenuti in 120 serbatoi, e tre cisterne ca

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